La società che ha smesso di ascoltare

Pubblicato in www.viacialdini.it, novembre 2011.

Portiere di auto posteggiate in doppia fila che vengono aperte senza guardare, vigilesse che vengono aggredite mentre stanno multando un SUV anch’esso abusivamente parcheggiato, automobilisti che diffondono paura, e non si tratta solo di zingari o di emarginati sociali. Le conseguenze sono drammatiche e, di fronte alla loro realtà, hanno ancora un riscontro emotivo ma si continua a parlarne come trattandosi di disattenzione che può capitare a chiunque, di comportamenti arroganti che si può solo incassare, come trattandosi di calamità naturali o di comportamenti poco eleganti che si limitano a danneggiare l’immagine di chi ne è fautore.
E’ così che si arriva alla società dell’indifferenza, senza particolare cattiveria o imbarbarimento solo smettendo di guardare, ascoltare, di interrogarsi sulle conseguenze di ciò che la prassi ha tinto di legalità, o meglio, di stato delle cose.
Tanti sono gli stimoli che ci pervengono, gli ingegni tecnologici che ci premettono di essere ovunque tranne dove realmente ci troviamo, tanti sono i veicoli e le persone in circolazione. Ma la strada non perdona! Se certe condotte come quella di visualizzare una situazione prima di agire, di sentire la presenza di chi è accanto a noi e di pensare al dopo hanno perso automatismo allora è giusto che diventino regole severe e non solo circostanze o motivo di possibile contravvenzione: un’auto ferma in doppia fila non crea solo intralcio: toglie spazio, visualità. L’abitudine a non ascoltare e a non prevenire può trasformarsi in tragedia: per chi ne è vittima e per chi di uno stupido gesto (come quello di aprire una porta) dovrà pentirsi a lungo.
Il progresso da sempre è stato responsabile delle peggiori cose ma mai di una sordità indotta che diventa prassi sociale, impoverimento delle stesse facoltà umane che le tecnologie dovrebbero potenziare, aprire a nuovi orizzonti.
Troppo facile sostenere che la gente è peggiorata: ingiusto verso i tanti che, all’altro non solo stanno attenti ma dedicano il proprio tempo; inappropriato se si pensa allo sforzo per il superamento di tanti pregiudizi cui la società si espone puntualmente.