Nuova Sordità – 2ª ed. – cap. 4

Capitolo 4

Strade, traffico e sinistri (indagine attorno a un indice di ipotetica distrazione tecnologica)

Percorso metodologico

Considerazioni conclusive

Identità del distratto itinerante

Conclusione

Bibliografia


Strade, traffico e sinistri (indagine attorno a un indice di ipotetica distrazione tecnologica)

Esistono motivi oggettivi, anche se non perfettamente quantificabili, per considerare il rumore responsabile di un disagio che affligge l’umanità con conseguenze talora drammatiche. Si discute di disattenzione sulle strade, ma i criteri in base ai quali si affronta l’argomento non tengono conto del rumore di fondo e degli effetti delle tecnologie.

Diversi sono i motivi che possono indurre la mente a sviare dal contesto reale: dal problema personale che affligge il cervello alla somministrazione di sostanze che ne limitano il funzionamento. Di fatto però, sono più i conducenti che telefonano rispetto a quelli in stato di ebbrezza mentre guidano.

Come emerge attraverso l’indagine che segue, si assiste all’aumento di un certo tipo di incidenti in situazioni che richiedono un ragionamento veloce e preventivo: in prossimità di segnaletiche, di persone che attraversano inavvertitamente e altri eventi inaspettati. L’attuale studio dei fenomeni ambientali urbani non può ignorare queste nuove realtà di tempi e movimenti che devono coincidere in uno scenario di traffico sempre più eterogeneo e complesso. Si tratta di fenomeni che non hanno ancora una loro precisa entità e collocazione. La loro descrizione implica prospettive di osservazione profonda non disgiunta dall’analisi quantitativa dei dati (in questo caso estrapolati dalle statistiche ISTAT). L’interpretazione di questi dati è soggettiva.

L’ipotesi di partenza è che parte degli incidenti siano provocati dall’eccesso di suoni diffusi ma soprattutto dall’utilizzo delle tecnologie comunicative mentre si è in transito, ovvero da uno stato di distrazione tecnologica.

Di fatto gli stimoli delle tecnologie si sono recentemente moltiplicati assieme alle unità che li producono: essendo però il loro utilizzo legale (come la conversazione al telefono col vivavoce), non vengono identificati come violazione del codice stradale. Si è trattato di inglobare queste cause all’interno di quelle elencate dall’ISTAT (vedi elenco1) attraverso l’esclusione di quelle non direttamente collegabili a mancata prontezza di riflessi e allungamento dei tempi di reazione in situazioni stradali impreviste (segnaletiche ecc.-vedi elenco 3). I parametri di riferimento sono stati costruiti in base agli stati mentali di disorientamento aggravati dai sintomi di distrazione tecnologica (vedi elenco 2.).

La voce “comportamento scorretto del pedone” è stata inclusa tra quelle riconducibili allo stato di distrazione tecnologica in quanto chi cammina non governa la strada attraverso un veicolo motorizzato, e pertanto si ritiene il suo moto errato, nella maggior parte dei casi, sintomo di nuova sordità, molto spesso estremizzato dall’uso delle cuffie acustiche.

Che cos’è la distrazione tecnologica?

La distrazione tecnologica rappresenta uno stato di disattenzione che ha origine dall’ambiente acusticamente inquinato, cui contribuisce l’utilizzo, peraltro legittimo, di apparecchi d’ascolto che confondono l’automobilista e isolano acusticamente il pedone. Questi nessi causali non risultano dalle statistiche attraverso voci appropriate che li distinguono. Il proposito che qui si avanza è quello di ricavare un indice di distrazione potenzialmente tecnologica che identifichi tali circostanze attraverso un’analisi delle accertate e presunte cause di incidenti raccolte annualmente dall’ISTAT.

Quando un incidente stradale può essere stato causato da distrazione tecnologica?

Un sinistro è possibile sia stato causato da distrazione tecnologica nelle situazioni di particolare imprevedibilità del flusso stradale, come in presenza di segnaletiche, lavori in corso, scarsa visibilità. Le presunte e accertate cause di incidentistica che più rappresentano questi parametri in quelle elencate dall’ISTAT tra il 2003 e il 2006, sono le seguenti:

Elenco 1

  • Procedeva con guida distratta e andamento indeciso
  • Procedeva senza rispettare il segnale di dare la precedenza
  • Frenava improvvisamente con conseguenze sui trasportati
  • Procedeva con luci abbaglianti incrociando altri veicoli
  • Usciva senza precauzione dal passo carrabile investendo il pedone
  • Procedeva senza rispettare lo stop
  • Comportamento scorretto del pedone
  • Procedeva senza rispettare le segnalazioni semaforiche o dell’agente

Elenco 2. Cause accertate o presunte elencate dall’ISTAT da cui sono state estrapolate le cause di incidenti risalibili a distrazione tecnologica

  • Procedeva con guida distratta o andamento indeciso
  • Procedeva con eccesso di velocità
  • Circostanza imprecisata
  • Manovrava irregolarmente
  • Procedeva senza rispettare lo stop
  • Procedeva senza dare la precedenza al veicolo proveniente da destra
  • Procedeva senza rispettare il segnale di dare precedenza
  • Svoltava irregolarmente
  • Procedeva contromano
  • Sorpassava irregolarmente
  • Veicolo evitato
  • Non dava la precedenza al pedone sugli appositi attraversamenti
  • Procedeva senza rispettare le segnalazioni semaforiche o dell’agente
  • Veicolo fermo in posizione irregolare urtato
  • Procedeva senza rispettare i limiti di velocità
  • Procedeva senza rispettare i segnali di divieto di transito o accesso
  • Caduta di persona da veicolo per discesa da veicolo in moto
  • Animale evitato
  • Caduta di persona da veicolo per essersi aggrappata o sistemata inadeguatamente
  • Caduta di persona da veicolo per apertura di portiera
  • Frenava improvvisamente con conseguenza ai trasportati
  • Fuoriusciva dalla carreggiata investendo il pedone
  • Urtava con il carico il pedone
  • Procedeva con le luci abbaglianti incrociando altri veicoli
  • Usciva senza precauzione da passo carrabile investendo il pedone
  • Attraversava imprudentemente il passaggio a livello
  • Comportamento scorretto del pedone
  • Ostacolo accidentale urtato
  • Ostacolo accidentale evitato
  • Buche, ecc. evitate
  • Rottura o insufficienza dei freni
  • Rottura o guasto dello sterzo
  • Scoppio o eccessiva usura di pneumatici
  • Mancanza o insufficienza dei fari o delle luci di posizione
  • Mancanza o insufficienza dei lampeggiatori o delle segnalazioni luminose di arresto
  • Rottura degli organi di agganciamento dei rimorchi
  • Deficienza delle attrezzature per il trasporto merci pericolose
  • Deficienza degli adattamenti prescritti ai veicoli di minorati fisici
  • Distacco di ruota
  • Mancanza o insufficienza dei dispositivi visivi dei velocipedi
  • Anormale per ebbrezza da alcool
  • Anormale per condizioni morbose in atto
  • Anormale per improvviso malore
  • Anormale per sonno
  • Anormale per ingestione di sostanze stupefacenti o psicotrope
  • Mancato uso di lenti correttive o apparecchi di protesi
  • Abbagliato
  • Per aver superato i periodi di guida prescritti
  • Pedone anormale per ebbrezza da alcool
  • Pedone anormale per condizioni morbose in atto
  • Pedone anormale per improvviso malore
  • Pedone anormale per sonno
  • Pedone anormale per ingestione di sostanze stupefacenti o psicotrope
  • Pedone abbagliato

Le cause selezionate nell’elenco 1. rispecchiano circostanze stradali che richiedono attenzione legata alla novità, contraria all’automatismo dei gesti che si instaura in situazioni apparentemente ripetitive come il transito. Oltre alle cause di incidenti per comportamento da guida scorretta sono state escluse quelle dovute a guasto del veicolo (rottura freni, stacco della ruota), e quelle le cui origini rimangono ambigue, come l’affiancamento irregolare tra veicoli o la mancata tenuta di distanza di sicurezza: queste circostanze possono essere dovute sia a distrazione tecnologica che a sfrontatezza dell’automobilista.

Generalmente gli effetti da distrazione potenzialmente in situazioni di transito si esprimono attraverso i parametri qui elencati.

Elenco 3. Parametri di distrazione tecnologica

  • Disorientamento
  • Insicurezza del movimento (impulsività o estrema lentezza)
  • Mancata focalizzazione del contesto reale (riduzione della vista)
  • Rallentamento dei tempi di reazione
  • Modificazione della percezione e della prevenzione rispetto all’ostacolo
  • Distanza mentale nei confronti di altre presenze
  • Isolamento e sordità nei confronti di stimoli allertanti provenenti dall’ambiente
  • Tendenza alla ripetizione automatica delle azioni
  • Difficoltà a mantenere la concentrazione

Questi parametri sono stati costruiti in base alla tipologia delle cause estrapolate. Corrispondono ai sintomi di distrazione di origine tecnologica che provocano incidenti in situazioni stradali impreviste. Nella tabella che segue questi parametri sono distribuiti nella casella che indica gli effetti da distrazione tecnologica.

In che modo la distrazione tecnologica si trasforma in incidente stradale?

Tabella 1. Percorso causa/effetto dello stato di distrazione tecnologica in situazioni di transito


Soggetto


Cause da distrazione risalibile alle tecnologie


Effetti da distrazione risalibile alle tecnologie


Effetti da distrazione risalibile alle tecnologie traducibili in incidenti












Conducente di un mezzo a motore

Ricezione stimolo tecnologicamente riprodotto:
squillo del telefono, autoradio, spia d’allarme

Conversazione al telefono durante la guida








Tempo d’esposizione alla massa fonica nella vita normale

Caduta di attenzione. Distrazione. Mancata prevenzione nei confronti di possibili ostacoli. Allungamento del tempo di reazione

Attenzione che istintivamente privilegia la conversazione al telefono

Mancata focalizzazione del contesto stradale

Distrazione nel lungo periodo

Mancata prevenzione verso ostacolo che potrebbe presentarsi

Indifferenza verso ostacolo acusticamente irrilevante rispetto al volume medio di ascolto

Disorientamento, incertezza




Andamento indeciso, tendenza a non rispettare le segnaletiche

In autostrada tendenza a sorpassare senza vedere lo specchietto

Errato uso dei fanali quando il conducente incrocia altri veicoli

Frenata improvvisa

Investimento di pedone uscendo da passo carrabile

Investimento di pedone e ciclista il cui impatto non viene avvertito

Pedone e ciclista

Isolamento attraverso cuffia

Acustica

Nuova sordità totale

Mancata focalizzazione del contesto stradale

Moto istintivo che non valuta gli ostacoli

Disequilibrio del ciclista


La tabella mostra le fasi attraverso cui da quella iniziale del transito con o senza motore, si arriva all’incidente causato da distrazione e tecnologica.

Indagine statistica

Negli ultimi dati Istat 2007/2008 tra le presunte e accertate cause di incidenti stradali mancano le voci “Frenava improvvisamente con conseguenze sui trasportati”, “Procedeva con luci abbaglianti incrociando altri veicoli”, “Usciva senza precauzione dal passo carrabile investendo il pedone” (elenco 3.). Queste voci sono presumibilmente state inserite in “Cause imprecisate”. Per tanto è stata riformulata la tabella 1. e il relativo grafico secondo le seguenti cause di incidenti riconducibili a distrazione tecnologica:

Tabella 1. Incidenti risalibili allo stato di distrazione potenzialmente tecnologica dal 2003 al 2008. Elaborazione dati Istat, statistiche sugli incidenti stradali [1]

Incidenti per distrazione su
totale incidenti censiti in base
alle diverse cause
200320042005200620072008
Procedeva con guida distratta o andamento indeciso44.37842.97147.02846.19044.65343.374
Procedeva senza rispettare il segnale di precedenza16.45515.47516.79816.98216.88515.596
Procedeva senza rispettare lo stop15.66915.41416.73317.03916.57515.736
Comportamento distratto del pedone7.6477.4978.7689.3018.7459.547
Totale incidenti per cause da distrazione49.74184.14989.32789.51286.85884.253
Totale incidenti censiti in base alle diverse cause237.812295.772305.512300.662292.746278.592
Altro188.071211.623216.185211.150205.888194.339
Totale incidenti252.271243.490240.011238.124230.871218.963
Incidenti per distrazione
su totale incidenti censiti
in base alle diverse cause %
200320042005200620072008
Procedeva con guida distratta o andamento indeciso (%)1515,1515,3915,3615,2515,56
Procedeva senza rispettare il segnale di precedenza (%)5,565,455,495,645,765,59
Procedeva senza rispettare lo stop (%)5,295,435,475,665,665,64
Comportamento distratto del pedone (%)2,582,642,863,092,983,42
Altro (%)71,5780,8970,5169,8273,3369,76
Totale incidenti censiti in base alle diverse cause (%)28,4528,7029,2329,7729,6730,24
Totale incidenti (%)33,3533,4137,2138,0137,6238.47

Nel 2007 e 2008 aumenta il “comportamento distratto del pedone”: l’uso di iPod mentre si cammina diventa sempre più prassi. Già tra il 2002 e 2003, a un anno dal lancio di iPod sul mercato, gli incidenti per distrazione del pedone erano aumentati da 18,74% a 33, 35%. Nel 2007 c’è una leggera diminuzione di “procedeva con guida distratta” (le multe per guida con cellulare sono aumentate del +16% dal 2006 al 2007). [2] “Procedeva senza rispettare il segnale di dare precedenza” cala leggermente nel 2008, ma continua a mantenersi su valori alti.

Grafico 1. Elaborazione dati Istat 2003-2008 [3]

INSERISCI GRAFICO 1

Il 2005 continua a distinguersi per l’aumento degli incidenti per distrazione: in questo periodo si intensificano le notti bianche e gli eventi a cielo aperto. Gli spot pubblicitari amplificati iniziano ad invadere stazioni ferroviarie e metropolitane; aumenta sensibilmente l’utilizzo dei telefoni mobili.[4] Nonostante una lieve flessione nel 2007 si conferma l’andamento ascendente degli incidenti per distrazione anche dopo il 2006.

Come per l’indagine precedente sono stati messi a confronto due parametri di incidenti per distrazione “procedeva senza dare la precedenza” e “guida distratta” con due di incidenti causati da comportamento scorretto: guida in stato d’ebbrezza ed “eccesso di velocità”

Tabella 2. incidenti risalibili a comportamento scorretto e distrazione a confronto: percentuale su totale incidenti censiti in base alle diverse cause

Incidenti causati da comportamento
scorretto su totale incidenti censiti in base alle diverse cause %
200320042005200620072008
Procedeva con eccesso di velocità %11,7312,231212,1212,2011,23
Guidava in stato di ebbrezza %1,191,461,831,412,092,12
Altro %87,0886,3186,1786,4787,5186,65
Totale comportamento scorretto %12,9213,6913,8313,5314,2913,35
Incidenti causati da distrazione
su totale incidenti censiti in base alle diverse cause %
200320042005200620072008
Procedeva senza dare la precedenza %5,565,455,495,645,765,59
Procedeva con guida distratta1515,1515,3915,3615,2515,56
Altro79,4479,479,117978,9978,85
Totale20,5620,620,892121,0121,15

Grafico 2. Incidenti risalibili a distrazione e comportamento scorretto a confronto. Elaborazione dati Istat 2003 -2008 (fonti citate in nota n.1)

INSERISCI GRAFICO 2

Nel 2007 e 2008 gli incidenti per distrazione riprendono ad aumentare, quelli per comportamento scorretto nel complesso diminuiscono.

Grafico 3. Scarto tra i due fattori di comportamento scorretto: guida in stato d’ebbrezza ed eccesso di velocità

INSERISCI GRAFICO 3

Nel 2007-2008 si conferma la forte differenza tra i due fattori di comportamento scorretto: “guida in stato d’ebbrezza” si mantiene su livelli decisamente bassi rispetto ad “eccesso di velocità”.

Considerazioni conclusive

Come già risultava nella precedente indagine, dall’elaborazione dei dati con anche il 2007 e 2008 si confermerebbe l’aumento di un certo tipo di incidenti legati in parte alla distrazione e alla sordità di chi non sente perché sta ascoltando altro. Gli incidenti causati da normale distrazione continuano a rappresentare circa un terzo di quelli riscontrati annualmente dall’ISTAT. L’andamento delle singole voci in parte rispecchia le variabili che determinano lo stato di distrazione di origine potenzialmente tecnologica: tasso di utilizzo delle tecnologie comunicative, stordimento indotto attraverso suoni diffusi nei pubblici spazi, insonnia da movida e traffico notturno

Quanti sarebbero gli incidenti causati da distrazione indotta dalle tecnologie?

Nel 2006 (anno con cui terminava l’indagine precedente) 30% degli incidenti erano attribuibili a distrazione generica. Nello stesso anno l’ISTAT aveva registrato 5.669 decessi per incidenti sulle strade e 332.995 feriti. Assumendo che alla “distrazione tecnologica siano attribuibili il 5% (cioè 1 su 20 di quelli causati da distrazione generica), 1.700 decessi e 99.898 ferimenti sarebbero avvenuti per distrazione normale; 85 decessi e 4.994 ferimenti per distrazione tecnologica.

Nel 2008 l’Istat ha registrato 4.731 decessi e 310.739 ferimenti. Considerando il grado di incidenti per distrazione generica (che rimane invariato al 30%), 1.419 decessi e 93.221 sarebbero avvenuti per “distrazione generica”. 70 decessi e 4661 ferimenti per distrazione tecnologica. Pur essendo calati gli incidenti, il grado di distrazione potenzialmente tecnologica è aumentato da 1,49 del 2006 a 4,99 del 2008.

Quanto al calo complessivo degli incidenti, la diminuzione di sinistri da comportamento scorretto (specie l’eccesso di velocità) testimonierebbe che i maggiori controlli anche attraverso telecamere e autovelox a qualcosa servono. Il mancato rispetto del segnale di precedenza e il comportamento da guida distratta continuano invece a mantenersi su valori molto alti.

L’analisi di questi dati che verranno puntualmente aggiornati risponde in parte ai parametri di distrazione tecnologica descritti e in previsione di variabili in corso come gli andamenti dei consumi di tecnologie e veicoli, l’entrata nel mercato di nuovi dispositivi causticamente invasivi, l’estensione di aree acusticamente inquinate ecc.

Questa indagine e le considerazioni che ne sono derivate non pretendono di fornire delle certezze: alcune ipotesi su cui si basano, pur essendo del tutto realistiche, non possono essere provate.

Tuttavia, considerate le informazioni emerse e le convergenze dei contenuti anche attraverso il recente aggiornamento dei dati, si può ritenere quest’astrazione ipotetica uno spunto di approfondimento verso un concetto distrazione in strada che continua ad essere trattata come un fattore accidentale qualora non originata dall’abuso di sostanze o da un particolare stato psicofisico, e non come distrazione potenzialmente indotta dalle tecnologie. Viene a questo punto da chiedersi chi siano nella realtà quotidiana i distratti tecnologici.

Identità del distratti itinerante

Le motivazioni che possono indurre una persona ad avere comportamenti di assenza nei confronti di situazioni reali sono infinite e continueranno ad esistere. Tuttavia attualmente si delineano delle caratteristiche che accomunano questi comportamenti e al tempo stesso li distinguono.

I distratti che circolano impunemente sulle strade spesso guidano potenti automezzi, sono impegnati con le tecnologie perché devono conciliare più cose sfruttando i tempi. Sono uomini e donne che si dividono tra lavoro famiglia e attività ricreative in un continuo scambio di comunicazioni mediate. Sono coloro che lavorano nei punti/vendita o altri ambienti sonorizzati. Sono i pedoni avvolti in una cuffia acustica, che avanzano come sonnambuli ascoltando musica “techno”. È l’esercito dei distratti autorizzati. Rispetto a quello degli ubriachi e dei tossicodipendenti, il più dannoso e anche il più esposto trattandosi dei pedoni: il grado di distrazione di questi ultimi, così come emerge dall’indagine, è aumentato sensibilmente con l’utilizzo massificato degli apparecchi iPod.

Forse è arrivato il momento di riflettere anche su questa massa innocua, composta da comuni cittadini, gente per bene, priva di precedenti penali. Occorre parlare dei rischi delle tecnologie sonore così come dei comportamenti da guida scorretta, trasformare questa distrazione, da innocente e legalmente consentita a volontaria e non autorizzata al pari dell’abuso di alcol e dell’eccesso di velocità (contro i quali se non altro esistono delle regole precise).

In alcuni paesi come la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l’Australia questa riflessione già esiste per quanto riguarda l’utilizzo delle tecnologie durante il transito e il grado di disattenzione che procurano indipendentemente dal fatto di dover essere manovrate. È già qualcosa!

Parte degli incidenti potrebbero essere evitati attraverso leggi più restrittive sull’uso delle tecnologie e l’eliminazione di tutti gli stimoli sonori che, dall’alto, inducono la nuova sordità abituando la gente a non sentire, anche in assenza di elementi che distraggono nell’immediato.

Quando i mass media riportano fatti di piraterie stradali o di gravi sinistri, viene descritto il conducente secondo la sua identità, stato sociale e stile di vita. Raramente tra le ipotesi si parla di ciò che stava facendo nel mentre, come semplicemente parlare al telefono o ascoltare musica ad alto volume.

Qualcosa sta cambiando. Qualcosa che oltrepassa i tradizionali comportamenti di incoscienza e spericolatezza attraverso un individualismo estremo per cui l’ “altro” diventa un’entità astratta, che si può scegliere di non ascoltare, di non vedere, di non considerare, fino a fuggire fingendo di non averlo mai investito e di non averlo mai trascinato col proprio veicolo prima di allontanarsi facendo perdere le tracce.[5]

L’aumento dei veicoli in circolazione può procurare un aumento degli incidenti sulle strade, ma perché anche delle omissioni di soccorso e dei comportamenti più barbari? Ci si chiede come ciò possa avvenire in paesi come l’Italia, il cui benessere e grado di istruzione sono oggettivamente aumentati rispetto a un tempo, e perché questo fenomeno, oltre ad aumentare di anno in anno, si estenda ai luoghi del tempo libero come i campi innevati: un fatto nuovo particolarmente raccapricciante, che esprime l’estinguersi dei valori sociali più impliciti come quello del condividere il movimento e la natura.

Nella stessa società in cui si cerca di ottenere visibilità sfruttando ogni situazione e ogni mezzo non si ascoltano e non si guardano gli altri. La nuova sordità trova una delle sue espressioni attraverso la velocità, non solo quella di un veicolo rispetto a chi va a piedi. Anche il transito non motorizzato può causare del danno grave: la sordità autoindotta è la più esclusiva nei confronti di ogni impatto e di ogni stimolo che proviene dall’ambiente. I giardini e i campi di neve sono luoghi accessibili a tutti, che rischiano di trasformarsi in luoghi dell’ansia, dove l’anziano teme il ciclista o il pattinatore al pari dei veicoli durante un attraversamento, dove lo sciatore rischia di morire schiacciato così come potrebbe accadere in autostrada, a causa di una sordità i cui effetti più drammatici si estendono ai luoghi in partenza pianificati quali “protetti” dai rischi del traffico a motore.

Dopo, in un fervore generale di opinioni, si dirà che il pirata sciatore era psichicamente alterato, colto da strano malore, troppo giovane, inesperto. Ma al pari del pirata della strada, o di chi ha compiuto un incidente grave, non si dirà che costui non sentiva e non vedeva poiché probabilmente era impegnato con l’Ipod o col telefono. Del resto che c’è di strano nel distrarsi in questo modo, se già lungo le piste da sci, e nei rifugi alpini viene diffusa musica con gli altoparlanti?

L’ambiente è il primo esempio di una società che non guarda e non ascolta: è da questa dimensione che la distrazione si propaga nella misura più oppressiva scavalcando le singole coscienze. Una sola mente può decidere di distrarne tante attraverso lo spazio, il territorio. Oggigiorno basta poco per ottenere questi effetti e l’installazione sonora è ormai alla base di qualsiasi evento sportivo, culturale ecc.

È possibile applicare leggi più restrittive sull’utilizzo delle tecnologie sonore ma se negli stessi ambienti la distrazione viene imposta dall’alto ciò comporterebbe un non senso. Solo considerando la distrazione come un fattore tecnologicamente indotto, e non soltanto emotivo, sarà possibile intervenire ai fini di una maggiore sicurezza sulle strade, oltre che ad un miglioramento complessivo della qualità della vita.

Conclusione

Se le epoche precedenti si sono caratterizzate attraverso i rumori dell’industria e del traffico, la seconda trasformazione, con la massiva diffusione di unità elettroacustiche, ha segnato il passaggio verso un ambiente di suoni indistinti, non immediatamente riconducibili alla propria fonte. Tuttavia la fase che stiamo vivendo adesso si distingue per un’ulteriore compressione dello spazio dell’ascolto, secondo meccanismi più mirati quanto subdoli: di convinzione, di persuasione nei confronti di cose futili attraverso una distrazione coatta.

Sono questi i risvolti di una trasformazione tuttora in corso, iniziata con una progressiva compressione dello spazio sociale potenzialmente interattivo mediante nuovi suoni, segnali e musiche diffuse, e che ora riguarda il territorio a livello di estensione. Assieme alla centralizzazione acustica tramite impianti installati si afferma un ascolto personale e individualizzato per via di accessori minuscoli in grado di contenere enormi quantità di musica, informazioni, e che permettono di connettersi ovunque. Ad una sordità indotta dall’alto se ne contrappone così una autoindotta, secondo un sistema che col tempo diventerà sempre più incorporato, escludente. Sarà questa la prossima grande trasformazione, quella per cui una persona prima di rispondere ad un richiamo dovrà disattivare il proprio dispositivo (come già parte si verifica), in un contesto di scambio verbale sempre più rallentato e inframmezzato da pause tecniche.

Del resto, questo rimane l’unico sistema per non sentire. Così come possiamo scegliere di non vedere, non altrettanto possiamo sottrarci all’ascolto involontario. L’unico modo per non sentire ciò che non ci interessa è sentire altre cose, attraverso una tecnologia che annulla tutti gli altri suoni. In realtà l’impossibilità di indurre una sordità naturale dove non c’è il silenzio rimane un dilemma irrisolto in una società in cui il rumore domina e ogni giorno viene incrementato: un dilemma che forse vedrà una fine ma non certo una risoluzione attraverso un mondo di persone perennemente in ascolto di suoni e parole a loro tecnologicamente indirizzati, in una condizione di oggettiva segregazione da tutto ciò che sta attorno, di sordità massificata che non permette compensazione attraverso gli altri sensi.

Attualmente viviamo in uno stato di trasgressione continua, di lotta contro una tentazione per nulla appagante perché l’utilizzo delle tecnologie dove è richiesta l’attenzione comporta un dispendio di energie che poi vengono a mancare in altro modo: l’attenzione nel suo essere un processo limitato, risente dello svolgimento di più compiti contemporaneamente. Questo sovraccarico facilmente va a discapito dell’azione affettivamente minore nonostante il maggior grado di responsabilità, come la guida di un veicolo mentre si parla al telefono o ci si intrattiene con le tecnologie.

L’ascolto passivo di informazioni e musiche diffuse attraverso scelte altrui non è meno frustrante e meno dannoso perché gli effetti dello stordimento indotto agiscono nel tempo mediante conseguenze anche gravi, di incidenti e di disaffezione in genere verso i luoghi di transito e condivisione, dove l’individuo più debole si sente vulnerabile nei confronti chi va più veloce, sia esso l’automobilista che telefona, sia esso il ciclista che non è in grado di vederlo poiché isolato con gli auricolari.

La società che si distrae continua a vivere e a produrre in uno scenario di crescente indifferenza, di impoverimento dei valori: non perché l’essere umano non sia più capace di apprezzare l’ambiente, la cultura e tutto quanto concorre alla qualità della vita, ma perché questi aspetti, proprio nella loro essenzialità, vengono tecnologicamente prevaricati, messi a tacere attraverso l’enfatizzazione del volgare, dell’inutile. Ed è un peccato che proprio questa fase epocale, di straordinarie opportunità di contatti e cultura senza confini, venga oscurata da un utilizzo sconsiderato, se non oppressivo, dei mezzi di comunicazione.

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[1] Dati Istat sugli incidenti stradali: cause accertate o presunte di incidente stradale secondo il tipo di strada: anno 2003 prospetto 2.31 , pag. 34; anno 2004 prospetto 2. 32 pag. 35; anno 2005, versione aggiornata dei dati fornita dall’Istat nel febbraio 2008; anno 2006 prospetto 13, pag. 12; anni 2007 e 2008 prospetto 13 pag. 11.

[2] Cfr. http://www.autoage.it/news/telefonare-alla-guida-dell-auto.php

[3] Fonti dati di questo grafico e di quelli che seguono indicate nella nota n.1. Costruzione ed elaborazione grafici di Silvia Zambrini e Andrea Masella.

[4] Cfr. “A partire dal 2004, grazie a una diminuzione dei prezzi, le vendite di apparecchi iPod aumentano in modo esponenziale. Oggigiorno, il lettore della Apple è il più diffuso al mondo: ne sono stati finora smerciati 160 milioni di esemplari”, in. http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/scienza_e_technologia/; “Un gruppo di studiosi dell’ University of Alabama a Birmingham ha rilevato che i ragazzini che attraversano la strada parlando al telefono hanno una probabilità di essere investiti da un’automobile superiore del 43% rispetto a quando lo fanno senza cellulare”, in

http://it.notizie.yahoo.com/4/20090126/tso-oitlr-cellulare-bambini-strada 89ec962.html –

[5]. Cfr. “Nei primi sei mesi del 2008 i casi di pirateria stradale sono aumentati del 74% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo afferma l’Asaps, l’Associazione sostenitori amici della polizia stradale, che sui 136 casi analizzati da inizio anno, ha calcolato un bilancio di 48 morti e 127 feriti. Le vittime, secondo le stime, sono aumentate del 30%, ma ancora più preoccupante è il dato sui feriti, saliti al 92%. L’analisi è stata condotta sulle situazioni più gravi ed è emerso che solo il 75% delle persone colpevoli è individuato, mentre il restante 25% resta sconosciuto”, in http://www.quattroruote.it/news/articolo.cfm?codice=145758